Diario di un bambino nato a bocca di miniera

CORO CONCORDIA VILLA ECCLESIAE

 Nelle pagine che seguono, ho il piacere di condurvi in un viaggio profondo attraverso la cultura sarda iglesiente, una terra che racchiude tradizioni, storie e passioni che si intrecciano con la mia stessa vita. Le poesie che leggerete sono il frutto di un amore sincero per la lingua e le tradizioni della mia terra, alcune vissute personalmente, altre trasmesse di generazione in generazione. Insieme, queste parole formano un mosaico di emozioni, un riflesso vivido delle storie narrate nel Diario di un bambino nato a bocca di miniera, che rappresentano la memoria storica di un popolo e di un territorio legato indissolubilmente alla sua identità mineraria. Ogni poesia che troverete in queste pagine è un tributo alla mia terra e alla sua gente. Rappresentano il legame profondo che mi unisce alle radici di una comunità, testimone di una vita fatta di sacrifici, speranze e sogni. Non sono solo parole, ma un omaggio all’ambiente che mi ha formato, alle storie di vita che ne hanno plasmato la cultura e ai suoni che ne caratterizzano l’anima. Alcuni di questi testi sono stati trasformati in musica dal Maestro Mariano Garau, il cui talento ha saputo dar voce alle parole in modo straordinario. Alcuni brani, infatti, fanno oggi parte del repertorio del Coro Polifonico Concordia Villa Ecclesiae di Iglesias, diretto dall’Amico Paolo Autelitano che ha saputo magistralmente rendere il coro, portavoce della storia e della memoria di una città che è cresciuta e si è sviluppata grazie alla sua tradizione mineraria. Gli incipit delle musiche sono inclusi all’interno del Diario come un’ulteriore testimonianza di questa collaborazione artistica che ha unito parole e suoni, poesia e musica, creando un ponte tra il passato e il presente. Vorrei che queste note, insieme ai versi, risuonino nel cuore di chi ascolta, offrendo un assaggio tangibile di quel legame indissolubile che unisce la cultura musicale e la tradizione locale di questa splendida terra.

Ringraziamenti

A mia mamma e a mio babbo, che con amore infinito hanno cresciuto una famiglia, facendoci vivere nell’armonia, nella serenità e nel calore dell’affetto, senza mai farci percepire il peso dei sacrifici che portavano sulle spalle.

Ai miei fratelli e alle mie sorelle, che hanno condiviso con me momenti indimenticabili. Ma soprattutto a te, Sergio, fratellone, che avrei tanto desiderato avere al mio fianco per sfogliare insieme queste pagine, ridere dei nostri ricordi e rivivere il passato che ci ha resi così uniti. Sei andato via troppo presto, lasciando un vuoto che nulla potrà mai colmare.

A Cristina, mia moglie, che con la sua pazienza e il suo amore ha saputo ascoltare le mie storie, dandomi forza e determinazione per portare avanti questo progetto che parla di me, ma anche un po’ di noi.

A Edoardo, mio figlio, a cui ho voluto trasmettere l’idea che anche i genitori sono stati giovani, pieni di sogni e di quella smania di vivere che a volte porta a sbagliare, ma che lascia sempre qualcosa di prezioso da condividere con gli amici lungo il cammino della crescita.

Al Maestro Mariano Garau, che con le sue straordinarie melodie ha saputo trasformare le storie della mia vita in pura magia musicale. La sua arte ha donato un’anima sonora ai miei ricordi.

A mio fratello gemello Mauro, il compagno e l’amico che tutti vorrebbero avere accanto.

A Maria Dolores Dessì, per aver creduto in questo racconto e per i suoi preziosi consigli, che mi hanno aiutato a dare forma e anima a questo lavoro.

Un ringraziamento speciale lo vorrei dedicare alla Sua Mamma che, per prima, con passione, curiosità e spirito critico, ha letto e commentato le prime bozze di questo mio Diario.

Ad Alessandro Fois, per i preziosi consigli, l’attenta revisione dei contenuti e il contributo fondamentale alla realizzazione grafica di questo libro.

E, infine, a Voi che mi avete aiutato a credere fermamente che ogni storia meriti di essere raccontata. Perché ogni vita è un libro unico, fatto di pagine che, una volta chiuse, rischiano di essere dimenticate per sempre.

Grazie…