
ZAIRA
Si tratta della storia di una bimba, deceduta a sei anni per meningite
nel 1901. È raffigurata in marmo, a grandezza naturale, scolpita in
quegli anni dal Maestro Giuseppe Sartorio, talmente fedele da sembrare
viva. In mano un bastoncino, al suo fianco un cerchio in metallo, un
gioco molto in voga nel periodo in cui visse. Sul suo conto e nel tempo
sono sorte numerose leggende e la sua innocente bellezza l’hanno resa
tanto nota da esser considerata “la bambina di tutti”. Dorme nel
cimitero monumentale di Iglesias.


SGUARDO DI LUNA
È ambientata in uno dei villaggi minerari che vennero edificati vicini
ai filoni ed attorno ad Iglesias, a cavallo fra l’ottocento ed il
novecento. Lo scopo era quello di ospitare la forza lavoro che avrebbe
dovuto occuparsi dell’estrazione del minerale. Nello specifico si tratta
del Villaggio Asproni. Lei era bellissima e si innamorò perdutamente
di un giovane minatore vicino di casa. Ma, data la sua rara bellezza, il
figlio del direttore si invaghì di lei e si dichiarò disposto a tutto
pur di non perderla. Il suo rifiuto avrebbe creato grandi problemi alla
sua famiglia e a quella dell’amato e per questo si sacrificò decidendo
di scomparire. Nessuno mai seppe della sua destinazione che, ancora
oggi, resta un mistero.

IL PICCOLO FABBRO
Si tratta di un giovanissimo che, nell’immediato dopoguerra, spinto dal
bisogno familiare, venne assunto come aiutante presso l’officina di un
fabbro presente in città. La stessa che ricevette l’incarico di dover
provvedere alla riparazione del cerchio in metallo di Zaira, danneggiato
dalle intemperie e dal tempo. Appena quattordicenne, c
capitò che restasse solo con la bambina e, in quelle occasioni, tanto
gli parve reale da sorprendersi più volte a parlarle. Questo suo
affetto durò così intenso nel tempo sino a trasferirlo ai suoi figli.

